10 incredibili curiosità sui soldi

Li abbiamo in mano tutti i giorni, ma non li conosciamo così bene. Sono i soldi, quei piccoli pezzi di carta intorno ai quali ruota tutto: si dice che non fanno la felicità, si dice che non crescano sugli alberi, si dice che siano sporchi, ma… Quante di queste cose saranno vere? In questa lista ci siamo divertiti a raccogliere un po’ di curiosità che li riguardano, che vi lasciamo scoprire per sapere qualcosa in più riguardo ai piccoli oggetti che maneggiate ogni giorno.

10 Curiosità sui soldi!

10. Il 90% dei dollari americani ha tracce di cocaina

Uno studio americano di qualche anno fa ha preso in considerazione una serie di banconote prese casualmente in giro e ne ha ricercato la presenza di cocaina. Il risultato è sconcertante, perché il 90% ne riportavano tracce. Uno studio simile è stato ripetuto anche sugli Euro, e la percentuale è un po’ più bassa, ma non tanto. La fibra con cui sono costituite le banconote, infatti, trattiene molte sostanze, tra cui proprio la cocaina: questo significa che la sua presenza non è una contaminazione, ma che quelle banconote, non si sa quando, sono davvero venute in contatto con la droga, anche se rimasta sulle mani di chi ne fa uso.

9. Coniare le monete costa meno che stampare le banconote

Le banconote, potremmo pensare, sono più economiche da stampare rispetto alle monete. Le monete sono di metallo, le banconote essenzialmente di carta, e non c’è paragone tra i due materiali a livello di valore, ma alla proposta di alcuni stati di creare delle banconote da uno e due euro, soprattutto per dare un maggior valore ai soldi, la risposta è stata negativa: considerando anche il numero che si dovrebbe stampare, sarebbe una perdita rispetto alle monete, soprattutto per tutti i criteri di sicurezza che una banconota deve rispettare.

8. Le Banconote esistono dal 1.400 a.C.

Se pensiamo al modo di pagare nel passato, ci viene in mente che forse le banconote sono una valuta molto, molto recente, perché troppo semplici da falsificare rispetto alle monete che di solito erano realizzate con metalli preziosi, come l’oro, per cui anche se le falsificavano avevano valore comunque. Invece si tratta di un’invenzione veramente antica, che risale addirittura a 3.400 anni fa: infatti, vennero ideate nell’Antica Cina per incrementare e rendere più semplici i commerci rispetto alla pratica, allora in uso, del baratto.

7. Ogni anno vengono stampate più banconote del Monopoli che soldi reali

Sembrerebbe impossibile, perché i soldi reali sono molto più diffusi e hanno un valore, in soldi del Monopoli non si può pagare (o se ci si riesce siamo dei geni assoluti!). Comunque, è vero che ogni anno vengono stampate più banconote del Monopoli che non soldi reali, e questo sia perché il Monopoli è un gioco molto diffuso, sia perché i soldi reali che vengono stampati sono limitati: se ne venissero stampati troppi, infatti, girerebbero troppi soldi che perderebbero quindi il loro valore, portando alla svalutazione. Per questo la stampa dei soldi reali è limitata.

6. In Corea del Nord ci sono vere e proprie fabbriche di contraffazione dei soldi

Con tutti i problemi che hanno, con tutte le cose che fanno, sembrava impossibile che non facessero anche questa. La Corea del Nord, regime totalitario e molto bellicoso, si finanza tra le altre cose con la falsificazione del denaro, che poi vende a tutti gli altri paesi in cambio di soldi veri utilizzati soprattutto per il mantenimento dell’esercito e per l’acquisto delle varie armi. I soldi più contraffatti, chiaramente, sono i Dollari americani, perché si tratta della valuta più diffusa del mondo (come diffusione, perché come valore è l’Euro).

5. E se i soldi crescessero sugli alberi?

Quante volte abbiamo detto questa frase, vero? Sarebbe bello che i soldi crescessero su una pianta in giardino! Ebbene, c’è stato un periodo in cui i soldi davvero crescevano sugli alberi. Tra le popolazioni del Sudamerica, infatti, si pagava con i semi del cacao. La disponibilità di soldi dipendeva essenzialmente dall’annata e dal tempo, e comunque in estate, nella stagione migliore, c’erano così tanti soldi che il valore veniva perso. Per cui se i soldi crescessero sugli alberi in realtà varrebbero meno, e noi ci troveremmo con lo stesso potere di acquisto che abbiamo. O ci ritroveremmo improvvisamente poveri, se l’annata per gli altri va bene e noi abbiamo messo da parte un po’ di soldi!

4. Le conchiglie come monete

Tutti abbiamo sentito dire, almeno qualche volta, che in passato si pagava con le conchiglie. Anche queste, per così dire, “crescevano sugli alberi”, ovvero si trovavano in natura, ma non erano così stagionali ed erano più simili alle nostre monete, se vogliamo. Erano abbastanza comuni, ma non così tanto da trovarle con la pala, ed hanno avuto lo stesso effetto dell’oro, raro sì ma non così tanto, ed hanno permesso di sviluppare delle microeconomie anche in parti del mondo molto lontane tra loro!

3. I soldi possono trasmettere malattie infettive

Ci sono malattie infettive che si possono trasmettere semplicemente maneggiandoli, ed è per questo che ogni anno ne siamo affetti… Sto parlando del virus dell’influenza, una delle malattie infettive più infettanti in assoluto a causa dell’altissima sopravvivenza del virus nell’ambiente. Su una banconota, il virus influenzale è in grado di resistere fino a due settimane, e con tutti i cambi di mano che una banconota fa in poco tempo basta che qualcuno ci starnutisca sopra perché il virus ci rimanga. A quel punto, toccandola e poi portandosi le mani alla bocca o al naso si prende l’influenza.

2. I soldi non sono di carta… Praticamente sono vestiti

I soldi, come i nostri euro, non sono fatti di carta, ma di fibre che generalmente si utilizzano nel comparto tessile, per la produzione dei vestiti. Strano, vero? E non siamo i soli, anche se l’Euro è una valuta abbastanza recente, perché anche i dollari americani, ad esempio, sono fatti con la fibra tessile. Che oggi è finissima, grazie alle nuove tecnologie, ma in passato, all’inizio del 1800, quando le fibre erano più spesse gli americani potevano anche riparare le proprie banconote con metodi piuttosto inaspettati… Ago e filo!

1. Produrre alcune monete è una perdita per lo stato!

Lo stato, lo sappiamo, sintetizza soldi per creare ricchezza, non certo per andare in perdita.Abbiamo visto prima che il costo di una banconota è superiore a quello di una moneta, ma bisogna anche considerare che in ogni caso, banconota o moneta, c’è un guadagno per lo stato. Tranne che per le monete da un centesimo, che costano circa 2 centesimi l’una per essere prodotte. Potrebbe sembrare poca cosa, ma se consideriamo quante monete da 1 centesimo di Euro vengono stampate in tutta Europa, bisogna pensare che la spesa per produrle è doppia!